Il mercato dei giochi necessita di un testo unico, che vada oltre le normative locali, che metta chiarezza su cosa è possibile fare – per tutti – e che magari sia anche l’occasione per dare un timing definitivo sulle nuove concessioni.

La necessità appare ancora più evidente da quelle che sono le dichiarazioni in merito degli attori protagonisti.

“La sfida che dobbiamo affrontare oggi, oltre alla rimozione della giungla regolatoria a livello regionale e locale per creare finalmente una uniformità sul territorio nazionale in materia di gioco, è quella di riuscire a formulare un corpo di regole chiare, esplicite e puntuali del modello multichannel. Per esempio, formalizzare cosa sia possibile fare, e cosa no, all’interno dei Pvr, e quali debbono essere le modalità operative”. E’ quanto ha affermato ad Agimeg Carmelo Mazza – CEO OIA Services, parlando del futuro del multichannel.

Sbordoni: “Necessario un riordino, puntando su meno norme ma fondamentali”

In Italia tutte le concessioni sono scadute, ormai si continua a raccogliere gioco in regime di proroga permanente, che proseguirà ancora per permettere lo svolgimento delle gare, finché si arriverà al riordino. Se posso dare un suggerimento al legislatore, direi quanto ho affermato all’European Academy of Law a Trier, ovvero che vengano definiti quelli che ho chiamato 10 Comandamenti del gioco. Non serve infatti rimettere insieme una gran mole di norme in materia di gioco, ma puntare su dieci principi di riferimento con i quali tutti gli operatori del settore dovranno confrontarsi. Qualora sorgesse un problema, basterà fare riferimento ad uno dei principi fondamentali”. E’ quanto ha detto ad Agimeg l’avvocato Stefano Sbordoni.

Mazza (OIA Services): “è fondamentale che il regolatore ascolti ed interloquisca il più possibile con gli operatori”

“La regolazione deve tenere conto di come il mercato si è organizzato nel tempo rispetto al modello multichannel. Sarebbe infatti illogico che una regolazione volesse creare un modello multichannel ex novo, senza tenere conto di cosa il mercato oggi propone. E per questo è fondamentale che il regolatore ascolti ed interloquisca il più possibile con gli operatori e le loro associazioni meglio strutturate. Nell’ambito multichannel il modello italiano è molto avanzato e sarebbe utile lavorare sulle modalità finora attuate, sicuramente eliminando ambiguità che possono finire per agevolare comportamenti illegittimi. L’obiettivo più generale deve essere quello di restringere ancora di più le maglie attraverso cui si può infiltrare il gioco illegale nelle attività di gioco legale; per fare questo non si deve necessariamente ripartire da zero, ma specificando le diverse attività al fine di evitare aree grigie che possano essere utilizzate da chi fa gioco illegale”, ha detto ancora Mazza.

In merito al prossimo riordino del settore del gioco, il Ceo di Oia Services ha detto: “L’auspicio è che il legislatore non cada nell’errore di usare la regolazione per “creare” un nuovo settore dei giochi, bensì solamente per mettere ordine ad un mercato che già esiste”.

Il nuovo Testo Unico sui Giochi: la proposta di Astro

“La nuova disciplina non può che partire da una completa ed attenta ricognizione delle filiere di gioco, dalla definizione di ruoli e responsabilità di ciascuna tipologia di operatori e dal riconoscimento di tali figure anche attraverso, laddove occorra, specifiche autorizzazioni”. E’ quanto sottolinea la proposta AS.TRO per il riordino del gioco pubblico che è stata ratificata ieri nel corso dell’ultimo Direttivo Astro.

Restituire “al sistema delle “gare” la funzione non secondaria di strumento di politica industriale, che, mirando ad uno sviluppo armonico del comparto, garantisca anche stabilità nei flussi di entrata per l’Erario. Sotto questo profilo occorre: – ripensare gli “oneri” di gara ancorandoli alla effettiva redditività delle attività d’impresa derivanti dall’aggiudicazione delle concessioni. Il necessario contemperamento degli interessi erariali con la tenuta dei bilanci delle aziende coinvolte è garanzia di sicurezza e di stabilità nel tempo; – ferma restando la necessità di stabilire dei requisiti minimi finanziari e di esperienza professionale nello specifico settore, è necessario evitare eccessive limitazioni dei soggetti che partecipano, sia direttamente che indirettamente, alla raccolta di gioco”. “Un sistema misto, che evitasse eccessive concentrazioni e prevedesse l’ingresso nel mercato di una pluralità di soggetti di varie dimensioni, assicurerebbe quindi l’assenza di posizioni dominanti ed il corretto svilupparsi di dinamiche concorrenziali, in un contesto di sviluppo del mercato armonico e di più facile controllo”, si legge ancora.

Presupposti imprescindibili per la tenuta del sistema: – previsione di una disciplina omogenea sul territorio nazionale; – realizzazione, attraverso una capillare presenza sul territorio delle imprese legali, di un presidio efficace contro ogni forma di illegalità e per la tutela dei cittadini. Si ritiene fondamentale mantenere l’offerta di gioco anche all’interno di bar e tabaccherie.

La nuova sfida: i numeri del gioco illegale in Italia

La preoccupazione della politica per gli alti numeri del gioco legale sono confermate dal viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto Fratin

“La pandemia ha determinato la sospensione dell’attività di gioco su rete fisica per molti mesi, con un crollo delle entrate per lo Stato di 5 miliardi dovuto alla riduzione delle entrate del Preu degli apparecchi da intrattenimento. Tutto ciò ha confermato il nesso tra la caduta del gioco legale e il decollo dell’illegale. Se nel 2019 il valore del gioco illegale era rimasto a circa 12 miliardi, nel 2020 è salito a 18 miliardi, con un incremento del 50% e nel 2021 rischia di superare i 20 miliardi”.

Si tratta di numeri resi noti in occasione di un’audizione nella Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico.

“Ulteriori segnali della crescita del gioco illegale vengono dalle operazioni di contrasto delle forze dell’ordine: dall’inizio del 2020 ad aprile 2021, ogni tre giorni è stata scoperta una sala clandestina, 145 sono le inchieste condotte dalle forze dell’ordine, mille le persone denunciate”.

App Gioco Sicuro: la nuova applicazione voluta da Adm

L’Adm, l’agenzia delle Accise, delle dogane e dei monopoli è intanto ancora a lavoro per implementare la innovativa app “Gioco Sicuro” che permette al giocatore di verificare se la sua giocata è stata effettuata in un esercizio autorizzato.

Di fatto l’App Gioco Sicuro rende disponibili ai cittadini le funzionalità per i seguenti servizi:

  • individuare su mappa gli esercizi autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli che offrono le diverse tipologie di gioco fisico (slot, videolottery, scommesse ippiche e sportive, bingo e giochi numerici a totalizzatore e quota fissa). Scegliendo uno o più giochi di proprio interesse è possibile visualizzare la posizione geografica degli esercizi autorizzati all’offerta di gioco selezionata
  • verificare la regolarità delle proprie giocate; inserendo l’identificativo della giocata è possibile visualizzare i relativi dettagli e controllarne la corretta registrazione nei sistemi di gioco dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli
  • controllare le limitazioni sugli orari consentiti di gioco per gli apparecchi con vincita in denaro (slot e videolottery) eventualmente disposti dalle amministrazioni comunali.

Le nuove strategie: il rilancio del Totocalcio

Il Totocalcio si rifa il look, guardando in due direzioni: il passato per riallacciare il filo dei ricordi e il futuro per «essere in linea con i tempi e attrarre le nuove generazioni». Lo ha detto il direttore generale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monpoli, Marcello Minenna, in un’intervista al Corriere dello Sport. «Il vecchio Totocalcio con le 13 partite già definite si sposava male con tempi che sono profondamente cambiati: Internet, i social, la conoscenza globale del calcio da parte degli utenti. Abbiamo pensato a modalità più vicine al mondo dei giovani: si possono giocare 3, 5, 7, 9, 11 o le tradizionali 13 gare.

Per vincere bisogna prenderle tutte. Ma si può giocare solo 1, X o 2, come da tradizione», come riporta Agipronews. Le partite saranno scelte una parte dall’Agenzia, che sceglie eventi con un’analisi probabilistica fatta dai nostri cervelloni. Dall’altra l’utente. Mi spiego: se si sceglie la modalità con tre partite, 2 le definiamo noi e 1 il giocatore. Nella formula “13”, 8 noi e 5 chi scommette. Oggi, giustamente, la gente vuole essere padrona delle proprie scelte. Si può giocare online oppure in ricevitoria. Tutti i giorni, non soltanto nel weekend», ha sottolineato.

Sale bingo: 2.800 euro al mese per la proroga. La proposta di Pittella (PD)

Un importo pari a “2.800 euro per ogni mese o frazione di mese superiore a quindici giorni e 1.400 euro per frazioni di mese pari o inferiore a quindici giorni da versare entro il giorno 10 del mese successivo”. E’ quanto prevede l’emendamento presentato alla legge di Bilancio 2022 dal senatore Gianni Pittella (PD) relativamente agli importi da corrispondere per la proroga delle concessioni del Bingo.

Il senatore PD ha proposto anche un altro emendamento riguardante l’evoluzione tecnologica delle reti pubbliche di controllo dei giochi e per il contrasto al gioco d’azzardo patologico “per perseguire più efficacemente gli obiettivi di tutela dell’ordine pubblico, della salute delle persone, della pubblica fede dei giocatori e di effettività del divieto di gioco per i minori”.

Slot: prevista una riduzione nei prossimi anni

“Per realizzare gli investimenti tecnologici necessari” gli affidatari “hanno facoltà di richiedere entro il 30 settembre 2022 titoli autorizzatori per apparecchi previsti all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b) (slot e vlt ndr) del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, in numero non superiore al settanta per cento degli apparecchi dei quali risultavano titolari al 31 dicembre 2020″.

Sempre a firma del senatore Pittella, un altro emendamento relativo a “Misure di prevenzione del gioco minorile e della criminalità nelle sale da gioco autorizzate“: “L’accesso alle aree ove sono installati apparecchi di intrattenimento (…) è consentito esclusivamente previa verifica della maggiore età e della non presenza nel Registro nazionale di autoesclusione di coloro che intendano essere inibiti dall’attività di gioco”.