Giorni caldi per l’approvazione della Legge di Bilancio, con un calendario parlamentare piuttosto fitto che dovrebbe svolgersi anche negli ultimi giorni dell’anno. Una discussione che come sempre riguarda ampiamente anche il settore del gioco pubblico.

Ecco in questo articolo alcuni aggiornamenti sulle tempistiche dei lavare e sulle normative che toccheranno il settore del gaming

Non ci sarà in legge di Bilancio la sospensione del divieto di sponsorizzazioni sportive per le aziende di betting. Tuttavia, la sottosegretaria Valentina Vezzali spera di poter inserire una correzione di rotta, anche limitata nel tempo. L’argomento è stato oggetto di un tavolo di confronto fra istituzioni sportive e associazioni impegnate nella lotta alla ludopatia. Le posizioni restano distanti, ma si cerca un compromesso anche alla luce del fatto che nelle case degli italiani arrivano ovviamente le maglie sponsorizzate con aziende di betting di diverse squadre straniere.

Stop alla pubblicità sul gioco online: un danno enorme per le casse delle società sportive

Ricordiamo che la manovra è stata fortemente dal governo Lega – Movimento 5 Stelle, con gli ultimi che lasciano poi all’Agcom il compito di stipulare le linee guida ha messo in atto il divieto di sponsorizzazione in varie forme per le aziende del gioco d’azzardo dal vivo online. A farne le spese sono stati soprattutto quegli operatori online che hanno la necessità di fare promozione e il mondo dello sport che da anni ha fatto leva per migliore le entrate proprio sullo sportsbook.

La curiosità è che molti siti di gioco hanno di fatto aggirato la norma promuovendo siti di notizie con lo stesso brand del sito di gioco. Alternative sono poi arrivati dai siti che promuovenano il trading online.

Certo tutto questo non è bastato a rimediare una situazione che ha messo in ginocchio soprattutto gli sport minori.

Per la Lega Pro sono fondamentali gli introiti pubblicitari del gaming

Lo stesso Marcel Vulpis, Vice Presidente vicario della Lega Pro ha detto che “il settore del betting, lecito, pubblico e regolamentato potrebbe portare della liquidità che, oggi, è essenziale per i bilanci di queste imprese. Per questo dissi a gennaio 2021, subito dopo la mia elezione, di puntare anche e soprattutto su risorse private, piuttosto che su potenziali contributi pubblici. Perché chiedere fondi al comparto pubblico se già sono fermi ai box, da oltre due anni, risorse private pronte a rientrare nel mondo dello sport? Conosco anche la qualità umana e professionale della donna di sport che ci rappresenta a Palazzo Chigi, che sta confermando un’ottima visione rispetto alle scelte da fare, non solo in questo specifico segmento. Questo è un periodo difficilissimo per il mondo dello sport, servono risorse e non possono arrivare tra 1-2 anni, ma già nei primi mesi del 2022. Non c’è più tempo per l’attesa”.

“Non possiamo permetterci in questo periodo di forte crisi di avere limitazioni nazionali alla pubblicità sulle scommesse sportive – ha aggiunto Valentina Vezzali, sottosegretaria dello sport per il Governo Draghi – quando nel resto d’Europa non ci sono. Questo potrebbe dare un po’ di ossigeno anche al settore dei media, che raccontano le gesta dei nostri atleti.

Freni (sottosegrario Mef): “Senza riordino le gare sul gioco pubblico non possono essere indette”

“Finché non sarà definito un assetto regolamentare del settore, qualsiasi ragionamento sarebbe prematuro. Senza un riordino le gare non possono essere indette. In particolare non si può separare il gioco tradizionale dall’online. Il settore del gioco è unitario. Non si può dare un assetto autonomo al gioco online. Per questo non ho ritenuto di procedere alle gare sul gioco. Per arrivare ad un assetto condiviso serve anche un confronto con tutta la categoria. La legge delega è pronta, stiamo limando i dettagli con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Può essere ragionevole averla in Consiglio dei Ministri a gennaio“.

Lo ha detto durante il Convegno “Gli Stati Generali del Diritto di Internet”, in corso alla Luiss, Federico Freni, sottosegretario all’Economia con delega ai giochi.

La conferma: in legge di Bilancio non c’è nulla sui giochi

“Dobbiamo avere giudizio – ha detto Freni – senza sbagliare. E’ questa la ragione per cui in legge di Bilancio non c’è nulla sui giochi. Lavorare in fretta è un errore, come è successo in passato. Abbiamo preferito prendere più tempo, ma ciò non vuol dire che non avremo un sistema regolatorio in tempi veloci. La legge delega è sostanzialmente pronta, stiamo limando alcuni passaggi insieme agli uffici del ministero. E’ ragionevole pensare che arrivi in Consiglio dei Ministri nel mese di gennaio. Il fenomeno gioco ci ha insegnato la pandemia, è unitario: chi vuole giocare troverà il modo di farlo, sia nei negozi sia online. Regolare in maniera differente l’online sarebbe un errore. Per le gare faccio lo stesso ragionamento: senza una regolazione omogenea con l’accordo del Parlamento qualunque ragionamento su gare e distribuzione sarebbe prematuro. Faremmo troppo in fretta qualcosa che dobbiamo fare nei tempi giusti. Non basta la politica, serve un confronto con tutte le categorie: non dobbiamo ascoltare un operatore del gioco ma tutti. Non ci sarà alcuna decisione senza aver sentito tutte le parti della categoria, da cui mi attendo contributi costruttivi. Prima che la delega approdi in Parlamento, ascolterò le categorie. Avrei voluto degli “stati generali” del settore, con concessionari, tabaccai, gestori. Il momento, a causa della pandemia, non è propizio ma vorrei farlo in qualche modo. Terremo conto delle opinioni di tutti, senza essere schiavi di nessuno. Il settore negli ultimi anni ha fatto passi avanti ma non a sufficienza. La colpa di questo è stata anche del legislatore, abbastanza colpevole. Non si è guardato ai problemi reali”.

Il bilancio di fine anno: calano le entrate erariali dai giochi in Italia

L’onda lunga del Covid continua a infrangersi sui giochi: il settore è in lenta risalita dopo lo choc del 2020, ma i livelli del periodo pre-pandemia sono ancora lontani. A farne le spese – oltre alla filiera – sono le casse dello Stato: se nel 2019 erano stati incassati 11,4 miliardi, nel 2021 l’Erario si assesta a 7,6 miliardi, con un calo che supera il 33% e un saldo di 3,8 miliardi di euro in meno.

Secondo i dati dell’industria elaborati da Agipronews, lo stop prolungato di sale giochi e agenzie di scommesse nei primi mesi del 2021 ha portato a un calo della spesa del 21% sul 2019 (15,2 miliardi nell’anno in corso vs. 19,3 miliardi di due anni fa). La partenza della campagna vaccinale e il Green pass introdotto dal governo Draghi spingono la ripresa: rispetto ai 12,8 miliardi del 2020 – annus horribilis per il settore, chiuso per molti mesi a causa delle limitazioni anti-Covid – nel 2021 la spesa torna a crescere del 18,1%.

In termini di raccolta, il mercato raggiunge i valori di due anni fa (110 miliardi di euro) ma con un diverso peso dell’online sul retail, che sconta ancora le conseguenze del lockdown che per buona parte dell’anno ha tenuto ferme le attività di gioco in tutta Italia. Si conferma il trend già avviato nel 2020, con lo spostamento di parte dei giocatori verso il web che raggiunge il 60% sul totale del mercato, contro il 33% registrato nel 2019 e il 55% del 2020.

In totale, tra il 2019 e il 2021, il settore retail ha registrato un calo della spesa del 34,2%: a subire il danno maggiore sono gli apparecchi (slot e Vlt), che registrano un crollo del 55% (da 10,2 a 4,6 miliardi di euro, con un “buco” da 5,6 miliardi). A seguire, le scommesse, con una diminuzione del 49,6% della spesa, che si assesta a 633 milioni di euro. Migliorano invece lotterie e Bingo, che guadagnano il 4,7% con 6,2 miliardi.

Tar Lazio conferma riallineamento concessioni al 31 dicembre 2022: “Mancata proroga avrebbe un effetto distorsivo della concorrenza”

Ancora sentenze favorevoli, da parte del Tar Lazio, in merito ad alcuni ricorsi avanzati da operatori di gioco via internet – tra cui Unibet (Italia) Limited, Oia Services, SKS365, E-Play 24 Ita Limited – per l’annullamento del provvedimento dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con il quale si disponeva l’interruzione della raccolta di gioco online, dal giorno successivo a quello della scadenza. Ancora una volta i giudici amministrativi hanno puntato su un riallineamento temporale delle concessioni comunitarie del gioco online al 31 dicembre 2022, affermando che “la mancata proroga delle concessioni venute a naturale scadenza, in assenza di una procedura competitiva per l’assegnazione delle medesime, avrebbe un effetto distorsivo della stessa concorrenza poiché comporterebbe la riduzione dei concessionari allo stato esistenti sul mercato dei giochi pubblici, laddove l’ingresso nel mercato di nuovi players potrebbe avvenire semmai solo a seguito dell’espletamento delle procedure per il mercato (gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione delle nuove concessioni)”.

Casinò di campione: la voglia di ripartire nonostante tutto

“Siamo lieti di annunciare che il Casinò di Campione sta lavorando per rinnovare l’offerta di gioco e riaprire prossimamente”. Buone notizie invece sul fronte Casinò di campione: la voglia di ripartire nonostante tutto c’è e sicuramente il nuovo taglio del nastro avverrà prima di capodanno. Per salutare il 2021 e dare il benvenuto al 2022, il nono piano del Casinò di Campione d’Italia si trasforma in sala di gala con tavole imbandite, cristalli e drappi, e viene invaso da piume e paillettes per ospitare uno show sensuale e raffinato, che condurrà verso il brindisi al nuovo anno.

La regina del burlesque Albadoro Gala la madrina della serata al casinò

Una cena elegante e raffinata accompagnerà uno spettacolo prodotto dallo storico Parioli Theatre Club.
Sul palco, a capitanare un folto cast dallo spessore internazionale, l’unica e sola artista italiana ad aver vinto al New Orleans Burlesque Festival: Albadoro Gala.

A supportarla, un corpo di ballo, artiste provenienti da ogni parte d’Europa, performer di fama mondiale e una band d’eccezione, capitanata da Mirkaccio e Maria Freitas. Dopo lo Show, da mezzanotte in poi, Dj-Set e festa a tema.