Settembre è tempo di bilanci in ogni aspetto della vita e al ritorno dalle vacanze anche l’industria italiana del gioco d’azzardo ha fatto il punto sulla situazione del mercato del Gambling nel 2020, segnati per forze di cose dai vari lockdown. Ecco quindi. I dati ufficiali di settore pubblicati dal ministero dell’Economia e da Adm.

Giochi: il contributo all’Erario

Le entrate erariali del settore Giochi, che costituiscono l’ammontare totale dell’imposizione fiscale e del differenziale residuale tra Raccolta, Aggi e Vincite dei giochi che entrano nelle casse pubbliche, sono pari a 7,24 miliardi di euro. Il risultato del 2020 è diminuito del 36,27 rispetto al 2019. Rispetto al dato previsto per il 2020, il valore del gettito erariale del settore Giochi è inferiore del 37,85 per cento. Tale trend è sostanzialmente connesso alla riduzione del gioco fisico in Italia, dovuto alle chiusure dei punti gioco sul territorio nel periodo di lockdown.

Soprattutto lo switch offdegli apparecchi AWP e VLT, che rappresentano le categorie di gioco che contribuiscono maggiormente al gettito, rappresenta il fattore più determinante nella riduzione delle entrate erariali del 2020. Tenuto conto anche della fiscalità dei modelli di gioco, il netto spostamento dei volumi di gioco verso il gioco digitale a distanza, non ha sortito, in termini di gettito erariale, contro bilanciamenti rispetto alla riduzione del gioco fisico.

L’andamento del gioco fisico in Italia nel 2020

L’andamento della Raccolta relativa al gioco fisico ha subito, nel corso dell’anno 2020, un brusco calo rispetto agli anni precedenti. Tale risultato dipende probabilmente dalla chiusura di agenzie di scommesse, sale gioco e bingo e dallo spegnimento delle slot machine durante il periodo di lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. La chiusura del comparto fisico dei giochi potrebbe aver favorito la migrazione verso il gioco a distanza. In particolare, sulla base delle osservazioni degli anni precedenti, il valore della Raccolta atteso per il 2020 sarebbe stato pari a 74,42 miliardi di euro, ma il dato reale risulta essere quasi dimezzato (39,15 miliardi di euro).

Slot AWP e Vlt: come sono distribuite in Italia

La rete degli esercizi che ospitano apparecchi da intrattenimento AWP, per quanto capillare su tutto il territorio nazionale, evidenzia prima facie un dato: il numero degli apparecchi AWP ubicato in Lombardia è pari ai 2/3 degli apparecchi ubicati in tutto il sud (escluse le isole) ovvero è superiore al numero di apparecchi presenti nella fascia centrale della penisola (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzo).

In realtà, se si passa dai valori assoluti a valori percentuali, rapportando, pertanto, il numero degli apparecchi AWP al numero degli abitanti di ciascuna regione emerge che il dato della Lombardia è solo di poco sopra la media nazionale (1 apparecchio ogni 217 abitanti contro la media nazionale che si attesta su circa 1 apparecchio per 226 abitanti), mentre le Regioni con la più alta densità di apparecchi per abitante sono il Molise e la Sardegna che si attestano su valori di 1 apparecchio ogni 165 abitanti e a seguire l’Abruzzo (1 su 181 abitanti). Molto al di sotto della media nazionale, invece, Regioni come la Valle d’Aosta (1 apparecchio ogni 662 abitanti), Trentino-Alto Adige (1 su 416), Piemonte (1 su 366) e Sicilia (1 su 352). Tutte le altre non si discostano molto dalla media nazionale.

Slot, apparecchi AWP: il calo della presenza sul territorio

Il numero degli esercizi che ospitano apparecchi AWP, invece, è in forte calo nell’ultimo quadriennio: si passa dai quasi 77.000 esercizi del 2017 ai circa 54.000 del 2020, con un calo generalizzato in tutte le Regioni sicuramente influenzato, nel 2020, dall’emergenza pandemica, ma dovuto soprattutto alla riduzione del numero degli apparecchi AWP tra il 2017 e il 2018.

Slot, apparecchi VLT: i numeri del 2020

Per quanto riguarda, invece, gli apparecchi VLT il dato è molto diverso. La regione con la più alta densità è il Veneto (1 VLT ogni 801 abitanti), a seguire l’Abruzzo (1 su 807 abitanti) e la Toscana (1 su 873 abitanti). La media nazionale si attesta su 1 apparecchio VLT su 1.058 abitanti. La Sardegna che ha il più alto indice di apparecchi AWP per abitanti, invece, è la regione con meno apparecchi VLT (1 su 3.535 abitanti), mentre Lombardia, Lazio, Piemonte ed Emilia- Romagna sono sopra la media nazionale (1 VLT ogni i 904/977 abitanti).

Le sale VLT sono distribuite sul territorio in modo molto disomogeneo: il 15,27 per cento si concentra nel territorio lombardo, il 12,26 per cento in Campania e il 10,22 per cento nel Lazio. Le sale ubicate in Lombardia registrano, inoltre, una media di apparecchi per sala più elevata rispetto alla media (14,8 apparecchi VLT contro una media nazionale di 11,9).

Per quanto riguarda gli apparecchi Comma 7, per i quali non sono previste vincite in denaro, si denota una maggior concentrazione in Emilia-Romagna, seguita, molto distaccata, dalla Puglia e dalla Campania.

Il gioco online in Italia nel 2020

Osservando il trend della Raccolta relativa al gioco a distanza, risulta evidente che negli ultimi anni le abitudini del gioco in Italia sono cambiate. L’andamento di tale dato è infatti crescente e ciò dimostra che gli interessi dei giocatori in Italia sono sempre più orientati a favore delle modalità di gioco a distanza (es. Scommesse virtuali, ecc.).
Il valore della Raccolta relativa al gioco a distanza risulta in ogni caso nettamente aumentata nel 2020 rispetto agli anni precedenti, in quanto probabilmente l’ondata pandemica e il conseguente lockdown hanno incentivato il ricorso alla modalità di gioco virtuale.

L’ammontare della Raccolta nel 2020 è, infatti, superiore del 20,28 per cento rispetto al dato atteso sulla base dell’osservazione degli anni precedenti.

È necessario considerare, inoltre, le recenti modifiche della regolamentazione del settore degli apparecchi da intrattenimento, per cui l’Agenzia ha fornito un supporto tecnico agli organi competenti: con la legge di bilancio 2019 è stato infatti determinato un aumento del prelievo erariale e una riduzione della percentuale delle somme giocate destinata alle vincite. Tali cambiamenti hanno ancor di più incentivato la migrazione verso il gioco a distanza.

L’andamento del gioco in Italia nel 2020

Nel 2020, tutti le dimensioni del gioco hanno fatto registrare una forte diminuzione rispetto al 2019 causata soprattutto dalla situazione di emergenza sanitaria da Covid-19: -20,05 per cento per la Raccolta, -17,24 per cento per le Vincite, -33,23 per cento per la Spesa e -36,27 per cento per l’Erario. La riduzione delle entrate erariali è, in particolare, dovuta alla sospensione della Raccolta del gioco fisico durante i mesi di lockdown.

Analizzando, infatti, il contributo all’Erario delle varie tipologie di gioco fisico e a distanza, emerge una sostanziale riduzione dell’apporto del gioco fisico sul totale e, in particolare del settore apparecchi da intrattenimento (AWP e VLT), la cui tassazione prevista (PREU) è più elevata rispetto alle altre tipologie di gioco. Nel 2020, il PREU ha rappresentato il 49,59 per cento della voce Erario, rispetto al 63,93 per cento del 2019.

Tale riduzione, però, non può essere ascritta esclusivamente alla sospensione del gioco dovuta dall’emergenza epidemiologica, ma anche ad altre concause di tipo legislativo. In particolare, l’introduzione della tessera sanitaria[17] per l’utilizzo degli apparecchi VLT a decorrere dal 1° gennaio 2020 ha prodotto, unitamente alla progressiva attuazione nel corso dell’anno di diverse normative regionali in materia di distanza dei punti di gioco dai luoghi sensibili, un calo della raccolta del gioco tramite VLT.

Nel 2019, infatti, il contributo all’Erario da parte del settore VLT era pari a 1.832,89 milioni di euro che rappresentavano il 16,14 per cento del totale del gettito erariale, mentre nel 2020 si è verificato un drastico calo con un contributo al gettito erariale che è sceso a 694,73 milioni di euro e, percentualmente, al 9,59 per cento del totale.

Incidono tuttavia nell’aumento di circa il 50 per cento, la presenza in questo settore di tipologie di gioco esclusivamente a distanza che non hanno risentito della chiusura della rete fisica causa contrasto alla pandemia, nonché l’inclusione dei “Giochi a base sportiva”, il cui contributo erariale sul totale del 2020 è pari 4,91 per cento nel 2020 rispetto al 3,08 per cento del 2019.

I giochi cresciuti in Italia durante il lockdown

Per quanto riguarda il gioco a distanza si rileva, nel corso del triennio 2018-2020, un aumento del contributo erariale del “Betting exchange”, una particolare tipologia di gioco, offerto da pochi concessionari per una categoria specifica di giocatori appassionati a questo tipo di scommessa.

Per i “Giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo” e i “Giochi di sorte in quota fissa” si rileva un incremento del gettito erariale del 45,33 per cento rispetto al 2019. I valori del “Poker cash” mostrano un incremento del 37,55 per cento e i “Giochi di carte in forma di torneo” incrementano del 60,40 per cento del contributo all’Erario, manifestando l’aumento del gioco nel periodo della pandemia durante la quale è stata sospesa la Raccolta del gioco su rete fisica. In tal senso sono emblematici i dati del “Bingo di sala” che, in termini di Erario, registrano una diminuzione pari al 48,73 per cento rispetto ai livelli del 2019.

Il gioco online nel 2020: l’apertura dei nuovi conti gioco

Nel corso del 2020 i dati relativi all’apertura di nuovi conti di gioco mostrano una correlazione negativa rispetto alle fasce d’età più giovani. Questo risultato non trova corrispondenza con il trend relativo ai conti di gioco già attivi, che mostra il valore maggiore in corrispondenza della fascia di età tra 25 e 34 anni.

Dall’analisi emerge che, nel corso del 2020, il numero dei conti di gioco aperti da uomini e da donne è aumentato, rispettivamente del 30,20 per cento e del 35,49 per cento rispetto a 2019 (per ulteriori dettagli cfr. Appendice: Tabella a II.139). L’incremento percentuale maggiore si registra per il dato relativo ai giocatori di età compresa tra 18 e 24 anni, che più degli altri hanno stipulato nuovi contratti di conto di gioco, probabilmente come conseguenza del lockdown.

Analizzando la ripartizione del numero di nuovi conti di gioco aperti nel 2020 per Regione, i valori maggiori si riscontrano in corrispondenza della Campania, della Lombardia, della Sicilia e del Lazio, mentre i più bassi in Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia, Umbria e Basilicata. La voce “estero”, che comprende gli utenti italiani con residenza all’estero che hanno aperto un conto di gioco nel 2020, rappresenta lo 0,22 per cento. I dati riportati nel grafico corrispondono, in linea generale, alle dimensioni delle popolazioni residenti nelle singole Regioni italiane.

L’incremento medio nazionale del numero di conti di gioco è stato pari al 72 per cento e intorno a questo valore si attestano tutti i valori regionali, seppur con un minimo scostamento.