Il sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Claudio Durigon, ha incontrato il segretario della Lega, Matteo Salvini, e si è dimesso. “Ho deciso di dimettermi dal mio incarico di governo che ho sempre svolto con massimo impegno, orgoglio e serietà”. Lo annuncia il sottosegretario leghista all’Economia, Claudio Durigon in una lunga lettera diffusa dal suo partito.Una decisione presa, aggiunge, “per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo, a svilire e denigrare la mia memoria affettiva, a snaturare il ricordo di ciò che fecero i miei familiari proprio secondo quello spirito di comunità di cui oggi si avverte un rinnovato bisogno”.Per la successione a Durigon come sottosegretario al Mef, si fanno i nomi di Massimo Bitonci e Edoardo Rixi, entrambi leghisti.
Dimissioni Durigon, il commento di Rixi
“Finora ho letto il mio nome sui giornali. Sono onorato, ma deciderà Salvini e la presidenza del Consiglio. Di certo è una scelta che va fatta nell’ottica di rafforzare l’esecutivo, quindi è normale che venga fatta all’interno della Lega, come è successo nei mesi scorsi con un altro sottosegretario del governo Draghi”. Così il deputato della Lega, Edoardo Rixi interpellato dall’ANSA su una sua eventuale nomina a sottosegretario all’Economia, al posto di Claudio Durigon che si è dimesso il 26 agosto scorso.
Il caso precedente a cui Rixi si riferisce è quello di Simona Malpezzi del Pd, che a marzo ha lasciato l’incarico di sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento per diventare capogruppo Dem al Senato. Al suo posto è subentrata la collega di partito Caterina Bini. Di ritorno dalle ferie in montagna, Rixi dice di essere “dispiaciuto” per il passo indietro fatto da Durigon ma di averlo condiviso: “Ha dimostrato correttezza a farsi da parte quando gli è stato chiesto, in altri partiti non succede”.
La posizione di Durigon sui giochi
La necessità di un ampio intervento normativo nel settore dei giochi è sentito fra numerosi esponenti politici. Il sottosegretario al Mef con delega ai giochi, Claudio Durigon, ha lanciato la proposta di tenere degli Stati Generali in autunno, per arrivare a proposte concrete da inserire nella legge Finanziaria. “Speriamo presto di dare una legge quadro insieme ad ADM, non si può lasciare il settore con regole non certe”, si legge su ‘La Repubblica – Affari & Finanza’. “Stiamo lavorando per creare tavoli di confronto con le Regioni, il ministero degli Affari regionali ed altre istituzioni. Altri temi fondamentali riguardano le proroghe delle concessioni. Sarà necessario spostare le scadenze per arrivare alla legge finanziaria che dia anche in questo caso un quadro generale ben definito e con cui trovare una soluzione”. Per Durigon “i fenomeni come la ludopatia si sconfiggono con le regole e non con le chiusure”.
“Abbiamo rilevato più di 4 milioni di giocatori in canali illegali che, a differenza di quanto si pensa, non sono degli individui marginali, ma pienamente inseriti nella vita civile e sociale”, ha affermato il presidente di Ipsos, Nando Pagnoncelli, in merito al profilo del giocatore che si rivolge ad operatori di gioco illegali. “Una strategia comunicativa più efficace sembra essere necessaria per far uscire dall’illegalità questa quota di giocatori”.
La filosofia di Durigon: limitare la tassazione sulle slot machine
In una intervista al Messaggero dello scorso aprile il sottosegretario all’Economia Claudio Durigon ha parlato degli interventi in materia di giochi a cui si stava lavorando.
“L’intenzione è di bloccare il Preu, il prelievo erariale unico e allungare le concessioni delle Awp, delle Vlt e delle sale scommesse”. Le misure povrebbero trovare spazio nel prossimo decreto Sostegni previsto da qui a giorni.
Il versamento delle prossime rate del Preu dovrebbe essere sospeso fino al prossimo 29 ottobre. Si ipotizza anche una riduzione del prelievo sulla raccolta: sarebbe dell’1% per le Awp e per le Vlt.
Ma la norma più attesa – si legge nell’articolo del Messaggero a firma Andrea Bassi – sarebbe contenuta nel decreto sostegni: un allungamento della durata delle concessioni di quattro anni.
La scadenza per concessione delle slot è fissata a marzo del prossimo anno. Lo stesso potrebbe succedere per le sale scommesse.
Durigon, la politica vicino al settore dei giochi
Dopo anni di posizioni dure per il settore dei giochi, con il decreto dignità che ha colpito duramente il gioco online, un piccolo avvicinamento sembrava essere arrivato dal Sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. Come gran parte delle attività economiche, anche il comparto giochi sta pagando duramente il prezzo – ha dichiarato in un’intervista ad Agimeg – della crisi economica dovuta alla pandemia, in quanto il lockdown ha messo letteralmente in ginocchio il settore del gioco pubblico; forse si potevano mettere a punto soluzioni e protocolli più adeguati, anziché proporre (è accaduto questo) aperture e chiusure improvvise che hanno determinato pesanti incertezze, mettendo a rischio licenziamento migliaia di addetti del settore.
La crisi del settore dei giochi a causa del lockdown
“Le chiusure dovute al contagio – ha detto Durigon – hanno determinato una perdita di oltre il 65% al comparto giochi, con la conseguenza che l’intera filiera ora versa in condizioni non più sostenibili e senza il supporto del sistema bancario. Come corollario, inoltre, come sappiamo, quando l’offerta di gioco legale diminuisce, aumenta quella di gioco illegale. In tale scenario, infatti, sono tornati nell’illegalità circa 51 miliardi di euro di raccolta, risorse che alimenteranno la criminalità organizzata. Oltretutto, il lockdown ha fatto mancare nelle casse dello Stato circa 5 miliardi di euro di gettito”.
“Il mio pensiero è molto semplice: occorre opporsi con ogni mezzo al gioco illegale. Per il resto vanno adottate tutte le misure a favore dell’offerta di gioco legale, anche perché il proibizionismo non ha mai pagato e rischia, altresì, di catapultarci nello Stato etico. Siamo tutti consapevoli che non ci si può scagliare in maniera ideologica contro tale settore, soprattutto perché ci sarebbero conseguenze importanti dal punto di vista occupazionale”.
“Da molto tempo si parla di riordinare il settore dei giochi, con la finalità di razionalizzarne l’offerta. In effetti, abbiamo un sistema normativo ipertrofico in cui si sovrappongono norme di rango statale, regionale e addirittura comunale. Occorre mettere mano, quindi, a questo caos normativo, uniformando magari la legislazione a livello nazionale. Per tale ragione, è necessario intervenire con urgenza e concretezza”.
Durigon: il motivo delle dimissione del sottosegretario all’Economia con delega ai Giochi
Dopo 22 giorni Claudio Durigon si è dimesso da sottosegretario all’Economia. La decisione dopo un colloquio con Matteo Salvini, che negli ultimi giorni lo aveva mollato. Lo scorso 4 agosto, durante un comizio a Latina proprio accanto al leader leghista, Durigon aveva proposto di cambiare l’intitolazione del parco cittadino da Falcone e Borsellino ad Arnaldo Mussolini.
Parole inaccettabili, che hanno portato fin da subito le forze di opposizione (a partire dai leader M5s e Pd, Giuseppe Conte ed Enrico Letta) e il mondo delle associazioni, dell’antimafia, della società civile (Anpi su tutti) a chiedere le dimissioni. Dal presidente del Consiglio Mario Draghi non era arrivata alcuna presa di posizione. E Il Fatto Quotidiano aveva rivolto un appello, lanciando una raccolta firme che ha ricevuto oltre 162mila adesioni, affinché allontanasse il sottosegretario che, dopo aver giurato nelle sue mani, aveva tradito così palesemente i principi della nostra Costituzione.
Un 2021 da dimenticare per Durigon. Le inchieste di Fanpage
Nel mese di aprile 2021 Durigon è finito al centro dell’inchiesta giornalistica di Fanpage.it Follow the money, nella quale si è ricostruita la collaborazione tra il suo sindacato UGL e la Lega di Salvini, prima delle politiche 2018, suggellata da Durigon stesso. L’UGL fornisce alla Lega supporto durante gli eventi pubblici, la sua sede al primo piano in via delle Botteghe Oscure per il team social di Matteo Salvini (la “Bestia”) e uomini nelle aree in cui la Lega cercava di radicarsi, come Rossano Sasso e Francesco Zicchieri.
Inoltre, ripreso con una telecamera nascosta, confida il motivo per cui non è preoccupato dalle indagini dei 49 milioni dei rimborsi elettorali confiscati alla Lega dalla procura di Genova: «quello che fa le indagini, il generale della Guardia di finanza, sulla Lega lo abbiamo messo noi.
Il 3 maggio, lo stesso giornale informa che il deputato de L’Alternativa c’è Andrea Colletti depositerà una mozione di revoca rivolta al sottosegretario.[14] Il giorno successivo anche il deputato di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, deposita un’interrogazione scritta indirizzata al Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco e al presidente del Consiglio Mario Draghi «per sapere quali iniziative intendono assumere» in merito alla vicenda.
La larga maggioranza che sostieneva il governo Draghi si trovato così alle prese con una nuova grana, quella legata a Claudio Durigon. La proposta del sottosegretario all’Economia di reintitolare al fratello del duce, Arnaldo Mussolini, il parco di Latina attualmente dedicato a Falcone e Borsellino ha continuato a scatenare polemiche a lungi.
E da subito una parte della maggioranza parlamentare si è detta pronta a sfiduciare in Aula il sottosegretario leghista. “Dovrebbe fare un passo di lato”, consiglia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Le sue affermazioni sono molto gravi, ci aspettavamo delle scuse mai arrivate”. “Intollerabile ciò che ha detto – l’affondo del ministro pentastellato Stefano Patuanelli – credo che non sia compatibile con la sua permanenza al governo”. Durissimo anche il segretario del Pd Enrico Letta: “Starebbe a lui fare un passo indietro. Per quanto ci riguarda faremo il possibile perché questo avvenga”. Ma per ora da Palazzo Chigi sulla vicenda c’è solo un “no comment”.
Il 7 maggio, anche il M5S deposita una mozione di revoca nei suoi confront.